I bes
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Cosa sono i Bes :
Bisogni educativi Speciali
In Italia, il termine "Bisogni Educativi Speciali" è stato ufficialmente introdotto nel 2012 con l'emissione della direttiva MIUR (ora MIM) del 27 dicembre 2012 cd. direttiva BES, cui ha fatto seguito la conseguente Circolare Ministeriale n.8 del 2013.
Con il termine di BES (che non indica una categoria diagnostica-medica, ma un acronimo a valenza pedagogica) ci si riferisce al fatto che ogni alunno, con continuità o per determinati periodi, può manifestare Bisogni Educativi Speciali: per motivi fisici, biologici, o anche per motivi psicologici, sociali, rispetto ai quali è necessario che le scuole offrano adeguata e personalizzata risposta.
Il bisogno può emergere sia perché a monte vi è già una diagnosi oppure a seguito dell’osservazione dell’alunno/studente in classe. La scuola rilevato il bisogno con riguardo alla condizione di salute, in senso ampio, dell’alunno predispone una didattica individualizzata e personalizzata per consentire al discente di apprendere nel rispetto delle sue caratteristiche di funzionamento.
Le diverse tipologie di Bes
DISABILITA’
Sono tutte quelle condizioni di salute che determinano uno svantaggio, anche solo scolastico, o un’emarginazione sociale. Vengono accertate dal Servizio sanitario Nazionale e godono di una specifica normativa : la legge 104/1992.
DISTURBI SPECIFICI DI APPRENDIMENTO (DSA) E DISTURBI EVOLUTIVI SPECIFICI
Si tratta di disturbi che esordiscono nell'età dello sviluppo e devono essere accertati dal Servizio Sanitario Nazionale o da professionisti privati di area sanitaria (non da pedagogisti, educatori, tutor). Vi rientrano : 1) i Disturbi Specifici di Apprendimento, DSA, (Dislessia, Disgrafia, Disortografia, Discalculia) che godono di una specifica normativa di riferimento : la legge 170/2010, nonché il dm. 5669/2011 attuativo della legge 170/2010 e annesse linee guida ministeriali e di altre normative successive. Alcune tipologie di disturbi, non esplicitati nella legge 170/2010, danno diritto ad usufruire delle stesse misure ivi previste in quanto presentano problematiche specifiche in presenza di competenze intellettive nella norma. Si tratta, in particolare, dei disturbi con problematiche nell’area del linguaggio (disturbi del linguaggio o – più in generale- presenza di bassa intelligenza verbale associata ad alta intelligenza non verbale) o, al contrario, nelle aree non verbali (come nel caso del disturbo della coordinazione motoria, della disprassia, del disturbo non-verbale o – più in generale - di bassa intelligenza non verbale associata ad alta intelligenza verbale, qualora però queste condizioni compromettano sostanzialmente la realizzazione delle potenzialità dell’alunno), 2) il Disturbo da Deficit di Attenzione e Iperattività (ADHD) 3) l’Autismo Lieve o comunque non rientrante sotto la tutela della legge 104/92 4) il Funzionamento Intellettivo Limite, se non rientra sotto la tutela della legge104/1992.
SVANTAGGIO SOCIO ECONOMICO, LINGUISTICO O CULTURALE, BAMBINI PLUSDOTATI
Rientrano in questa categorie difficoltà non diagnosticate ma derivanti da condizioni sociali o culturali e che necessitano di attenzione didattica personalizzata, nonché i bambini ad alto potenziale intellettivo (definiti gifted children in ambito internazionale). A seguito dell’emanazione della Direttiva 27.12.2012, molte istituzioni scolastiche hanno considerato tali alunni e studenti nell’ambito dei Bes. Tale prassi, assolutamente corretta, attua la prospettiva della personalizzazione degli insegnamenti, la valorizzazione degli stili di apprendimento individuali e il principio di responsabilità educativa (nota Miur n. 562 del 2019).
Come affrontare i Bisogni Educativi Speciali
La prima categoria di Bes, (disabilità tutelata dalla legge 104/92) viene affrontata a livello didattico tramite la predisposizione entro il 30 ottobre dell’anno scolastico in corso di un PEI (piano educativo individualizzato). Esso è un documento elaborato ed approvato in sede di GLO con il contributo degli insegnanti della classe, dei docenti di sostegno della classe, dei genitori, degli operatori sanitari e di eventuali figure professionali qualificate di fiducia della famiglia che seguono l’alunno in fascia extra scolastica. In esso vengono indicate informazioni sull’ alunno, sul suo contesto familiare, strategie e metodologie, materiali didattici, eventuali barriere all’inclusione e modalità di eliminazione delle medesime, indicati i punti di forza dell’alunno, aspetti emotivi relazionali comportamentali, aspetti inerenti le autonomie personali e sociali, i criteri di valutazione personalizzati e tutto ciò che è necessario per favorire l’inclusione dell’alunno e il raggiungimento degli obiettivi didattici (ministeriali o semplificati o differenziati), obiettivi educativi, obiettivi di autonomia personale e sociale. La redazione del PEI in presenza di Bes certificati ai sensi della legge 104 92 è obbligatoria per legge.
Per la seconda categoria di Bes, occorre fare delle distinzioni. In caso di DSA certificati ai sensi della legge 107/2010 sarà obbligatorio redigere il piano didattico personalizzato (PDP). Negli altri casi, la redazione del PDP è possibile e consigliata dalla direttiva Bes 2012 e circolare Bes 2013 ma non obbligatoria. Il PDP è un documento che contiene, oltre alla diagnosi e alle informazioni sull’alunno (con la descrizione delle abilità di lettura scrittura grafia e calcolo), strategie didattiche e metodologie personalizzate, strumenti compensativi e dispensativi in linea con la programmazione delle attività didattiche della classe in termini di obiettivi curriculari (da intendersi come qualitativamente equipollenti-equivalenti a quelli della classe non vi sono infatti obiettivi semplificati o differenziati per i DSA e i Bes residuali di seconda e terza categoria), nonché esplicitare criteri di valutazione personalizzati. Deve essere adottato, previo raccordo con la famiglia (ai sensi delle linee guida MIUR allegate al Dm 5669/2011), entro il primo trimestre dell’anno scolastico dal team di classe, alla primaria o dal consiglio di classe alla secondaria, vale a dire dalla scuola.
Per la terza categoria di Bes, il PDP non è obbligatorio. Resta sicuramente uno strumento altamente consigliato per documentare la presa in carico del bisogno e le strategie, strumenti e misure che si vogliono adottare.